L'estate 2010: l'estate dei free agent. In parole povere i contratti di moltissime stelle della Nba sono scaduti con il termine della stagione 2009/2010. Naturalmente molte franchigie, in vista di questo evento, hanno pensato bene di fare spazio nel salary cap (ossia il tetto massimo di stipendi che ogni squadra può rilasciare) per aggiudicarsi i contratti multimilionari di campioni pronti a sposare il loro progetto. Gente come Lebron James, Dwyane Wade, Amar'e Stoudemire, Shaquille O'neal, Chris Bosh e chi più ne ha più ne metta, liberati dalle rispettive franchigie (non senza rimpianto) e in attesa di ricevere alla propria corte le delegazioni di presidenti e manager provenienti da tutti gli Stati Uniti. Ma la telenovela più discussa che ha reso caldissima l'estate degli appassionati è stata The Decision of The Choosen One ("la decisione del prescelto") ossia la decisione di Lebron James sul proprio futuro. In realtà le squadre veramente interessate (e che potevano sopportare il peso del suo contratto) erano due: i Miami Heat di Pat Riley e i New York Knicks di coach Mike D'Antoni.
Gli Heat presentavano un'importante roster da affiancare a "The King". Un paio di giorni prima della decisione (tra l'altro comunicata in uno speciale su ESPN dedicato solo a lui e alla sua scelta) Miami aveva rifirmato Wade e aveva aggiunto Chris Bosh a un team che si prospettava stellare. Wade e Bosh avevano già giocato con James in nazionale alle olimpiadi del 2008 (oro agli Usa) e già allora era sorta una intesa particolare tra i tre.
I Knicks d'altra parte offrivano un roster abbastanza competitivo con l'ala grande Stoudemire appena firmata e con il giovane azzurro Gallinari protagonista di una stagione appena conclusa ad altissimi livelli.
Ma il richiamo dei due amici ha prevalso e con un "Porterò il mio talento a South Beach" Lebron ha reso nota la sua decisione scioccando mezza nazione e rendendo felice una città.
Naturalmente tutto l'Ohio si è sentito tradito. La dichiarazione del "prescelto" ha comportato una vera e propria iconoclastia verso tutto ciò che ricordava la stella che tutti avevano amato: gruppi di persone in piazza a bruciare jersey con il numero 23, manifesti bruciati e imbrattati....Un vero casino insomma.
Ma passiamo oltre. Il passaggio di Carlos Boozer dai Jazz a ai Bulls non ha causato così tanto clamore, quasi che dei suoi dignitosissimi 20 punti a partita a Utah non gliene fregasse niente ma noi sappiamo che non è così.
Altro cambio di casacca per Shaquille O'neal, eterno girovago della lega. A 37 anni suonati "The Diesel" vuole ancora correre per il titolo e perciò si affida a chi può regalarglielo : i Boston Celtics del trio collaudato Allen (ha rifirmato), Pierce, Garnett.
A mio parere Shaq vuole solo dimostrare a Kobe che sotto canestro ha ancora qualcosa da insegnare nonostante gli anni alle spalle oppure vuole solamente sfidarlo per l'ultima volta in una finale che O'neal aspetta da una vita (intendo Kobe vs Shaq è chiaro).
Altro "vecchietto" è Ben Wallace che si è deciso a rifirmare con i Pistons (dove chiuderà probabilmente la carriera) e dove verrà raggiunto dall'eterno infortunato Mcgrady (per lui un contratto al minimo salariale).
Mentre il mercato aspetta ancora diversi colpi in quanto ancora molti giocatori importanti devono accasarsi, prendono forma diversi rumors che vedono protagonisti il play degli Hornets Chris Paul e la stella dei Nuggets Carmelo Anthony, tentati entrambi dalla proposta di andare ad affiancare Stoudemire per formare un altro terzetto esplosivo come quello di Miami (James,Wade,Bosh), Boston (Allen,Garnett,Pierce) o Los Angeles (Bryant,Gasol,Artest).
Prossimamente aggiornamenti.
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