giovedì 2 settembre 2010

Voce da oltre oceano

Con i mondiali FIBA in corso, l'attenzione dei mass media americani e soprattutto degli appassionati di basket si è rivolta principalmente in Turchia. Certo gli U.S.A. stanno dimostrando di essere la favorita per il titolo, ma sinceramente la qualità del gioco non esalta più di tanto. I numeri di Kevin Durant, gli assist e la qualità di Derrick Rose e gli spruzzi di atletismo da parte di giocatori da palcoscenico rendono più interessante questo campionato del mondo ma secondo me questi americani non hanno niente a che fare con quelli di Pechino 2008. Vabbè, passiamo oltre. Il mercato NBA continua nonostante le attenzioni siano rivolte altrove. Delonte West, dopo essere stato ceduto dai Cavs ai Minnesota Timberwolves e lasciato libero a sua volta come free agent, è tornato nella città che lo ha visto per prima scendere su un parquet del massimo campionato: Boston.
Nel 2004 infatti i Celtics con la chiamata n°24 si aggiudicavano il giovane West che, dopo aver militato per tre anni in casacca verde, fu scambiato ai Sonics per avere il primo pezzo della triade: Ray Allen. Per i suoi problemi dentro e fuori dal campo i Celtics gli hanno offerto il minimo salariale, fiducia analogamente conferita dai Pistons nei confronti dell'acciaccato T-Mac.
Quindi mentre qualche nonnetto non ne vuole sapere di smettere (vedi Shaq a Boston), "riparati" che ritornano (vedi sopra), e ex-cannonieri che cercano casa (vedi Iverson ancora free agent), il mercato cestistico d'oltre oceano si avvia alla conclusione permettendoci a breve di tirare le somme.
Ma non è ancora ora.

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